Illustrissimi Signori,
si apprezza moltissimo l’attenzione posta alla preparazione della Fase 2 della pandemia dovuta al SARS CoV2, finalizzata a contrastare eventuali focolai di contagio attraverso l’attività di screening utilizzando test sierologici quantitativi e qualitativi; anche in considerazione del fatto, che secondo scienziati di chiara fama, ci avviamo verso una endemia strisciante con possibili recrudescenze quando dovessero convergere più fattori favorenti.
Tutto ciò è particolarmente significativo nelle regioni, come la Sicilia, dove la diffusione del virus è stata lieve-moderata e di conseguenza la popolazione è più suscettibile rispetto ai luoghi dove la prevalenza è a due cifre.
Siamo molto soddisfatti che i medici di Famiglia siano inseriti fra le categorie per le quali è previsto che siano sottoposte a test sierologici quantitativi.
Abbiamo qualche perplessità, invece, sulla tempistica e sulle modalità di raccolta e analisi del dato. Infatti un uso intempestivo di tali test, come è successo in Gran Bretagna dove sono stati utilizzati male 1.700.000 test, può portare al rilevamento di dati non utili.
Infatti secondo la FDA (USA) la volontà di tracciare la distribuzione del contagio nella popolazione è vanificata dalla scarsa attendibilità e variabilità dei tests disponibili, dalla necessità di confermare tutti i sieropositivi con tampone e dalla mancanza di utilizzare le informazioni sul sommerso degli asintomatici che solo la medicina generale può dare.
A causa delle incertezze che ancora persistono sulle caratteristiche di base dei test anticorpali, qualunque indagine siero-epidemiologica dovrebbe essere preceduta da un’indagine pilota che miri a misurarne sensibilità, specificità e valori predittivi nei diversi contesti di prevalenza. Soltanto quando avremo avuto test sierologici sufficientemente affidabili (oggi non lo sono quelli su “saponetta”, mentre altri su sangue intero in chemiluminescenza lo sono già) potremo migliorare del 12 per cento la sensibilità del solo tampone e quindi passare ad una sensibilità pari all’82 per cento (tampone più sierologia). Eseguire tamponi e sierologia solo ai postivi è una strategia troppo poco sensibile e potrebbe addirittura essere controproducente. I test rapidi sierologici, ad oggi, se va bene, hanno una sensibilità del 60 per cento.
Quindi mentre possiamo sapere con certezza chi è Covid positivo, non possiamo sapere chi sia realmente negativo. Ne deriva che tutte, diconsi tutte, le visite devono essere effettuate come se avessimo di fronte pazienti COVID-19 positivi, anche quando le motivazioni di consultazione sembrerebbero assolutamente indipendenti dal COVID. Anche i dimessi da ospedale con tampone negativo non è affatto detto che siano effettivamente non contagianti.
Un ruolo cruciale lo avremo noi MMG come medici sentinella dei casi paucisintomatici che dovranno essere immediatamente testati (anche più volte) e isolati adeguatamente. Siamo in condizione, come abbiamo fatto con l’Influenza con la rete INFLUNET, di implementare un sistema di sorveglianza epidemiologica per il Covid (COVIDNET).
La MG ha possibilità di tracciare il sommerso e il micro contagio intra familiare indirizzando in maniera mirata le indagini siero-molecolari.
Infine l’esecuzione di un prelievo di sangue richiede un contesto adeguato, un consenso informato e la necessità di informazioni chiare sul significato del test e sul valore del risultato per ogni singolo partecipante. Gli aspetti etici di un piano di indagine siero-epidemiologica vanno valutati attentamente.
Le indagini estese di siero epidemiologia hanno bisogno di una gran quantità di risorse umane. Ogni sovraccarico di lavoro per i Dipartimenti di Prevenzione delle ASP o per chi attualmente lavora sul campo al contrasto della pandemia può comportare una sottrazione delle forze attualmente impegnate nella attività di sorveglianza attiva e di isolamento, cruciali in questa fase ed ancora per un lungo periodo. A sostegno di ciò, basta rilevare l’imbarazzante ritardo con cui vengono eseguiti i tamponi nei soggetti in isolamento fiduciario e nei soggetti sintomatici o nei contatti stretti segnalati dai MMG e spesso sbrigativamente archiviati come privi di link epidemiologico, cosa ormai nei fatti da circa un mese dimostratasi priva di fondamento.
Con lo spirito costruttivo che da sempre ci contraddistingue porgiamo distinti saluti.